Per tutti gli appassionati delle gite in bicicletta e gli amanti del gelato, il Comune di Bologna, Ufficio Mobilità, organizza l'evento "Gelati e Ciclabili". L'obiettivo è quello di far conoscere i migliori maestri gelatai bolognesi percorrendo le piste ciclabili di Bologna e dintorni. Nata nel 2004 ed organizzata dal Monte Sole Bike Group, è una manifestazione che permette, nel rispetto dell'ambiente, di conoscere meglio le strade di Bologna e di trascorrere una serata in allegria. Gli appuntamenti hanno avuto inizio nel mese di Giugno e termineranno in Settembre. Si parte da Piazza Maggiore e, percorrendo le ciclabili esistenti, si raggiungeranno due gelaterie, le quali saranno votate dai partecipanti. Essi avranno il compito di assaggiare due gusti (uno sul tema della serata, l'altro a scelta) nelle due gelaterie protagoniste di ogni singola serata. Alla chiusura della manifestazione, sarà stilata una graduatoria delle gelaterie. Tra coloro che hanno partecipato al maggior numero di serate saranno estratte tre porzioni da 1 Kg di gelato ciascuna da consumare nella gelateria più votata. Non solo si presenterà l'occasione di soddisfare la propria golosità, ma sarà anche un modo per imparare l'arte di produrre il gelato e conoscerne le virtù. Inoltre, si potranno riscoprire le strade di Bologna in sicurezza e verificare l'agibilità delle piste ciclabili al buio.
mercoledì 8 luglio 2009
Passeggiando in bicicletta...
mercoledì 17 giugno 2009
Nuove forme di solidarietà
La crisi economica che sta tormentando tutti gli italiani porta con sé, oltre ad aspetti negativi, anche la nascita di alcuni fenomeni positivi e solidaristici E’ il caso del GasBo (Gruppo di Acquisto Solidale - www.gasbo.it), organismo composto da un gruppo di consumatori che acquistano direttamente da piccoli produttori prodotti alimentari o di uso comune, che poi vengono distribuiti tra i partecipanti. Organizzazioni di questo tipo sono sostanzialmente finalizzate all'acquisto di beni particolari o a prezzi inferiori rispetto a quelli di mercato, ne esistono diverse nate in modo spontaneo tra i consumatori.
Questa nuova forma di solidarietà comporta altri vantaggi oltre a quelli economici.
In primo luogo, scegliendo prodotti locali si riduce l'inquinamento, il consumo di energia ed il traffico per il trasporto della merce. Non tutti i consumatori sanno quanto incidono i costi del trasporto su di un prodotto e, qualora l’informazione fosse più trasparente, saremmo naturalmente portati a scegliere prodotti locali. I prodotti locali, inoltre, dovendo viaggiare meno possono arrivare più freschi sulle nostre tavole e quindi richiedono meno conservanti.
Un altro vantaggio nella scelta di prodotti locali è la possibilità di conoscere meglio il comportamento della ditta che li produce. I gruppi di acquisto cercano un contatto diretto con i produttori, ad esempio andandoli a trovare per conoscerli e vedere quali sono i metodi di lavoro. In alcuni casi si organizzano delle gite presso il produttore con degustazione di prodotti tipici. Inoltre, mangiare prodotti tradizionali è un modo per contribuire a proteggere la biodiversità, oltre che conservare un mondo di sapori, ricette e tradizioni.
Altro vantaggio non trascurabile è la tutela della salute, sia dei consumatori, sia dei produttori.
I gruppi di acquisto solidali in genere si orientano verso prodotti biologici o ecologici, o comunque a basso impatto ambientale. Acquistare prodotti biologici o ecologici ha un effetto diretto sulla diminuzione dei pesticidi, e, come accennato poc’anzi, dell'inquinamento, del consumo di risorse e di energia. Possiamo in questo modo mangiare cose naturali, recuperando anche i sapori della tradizione.
Infine, i GAS si orientano, nei loro acquisti, verso produttori che lavorano e impiegano lavoro senza ricorrere allo sfruttamento e alla sola logica del profitto. In particolare il gruppo di acquisto di Bologna ha dato importanza a prodotti delle cooperative sociali ovvero quelle cooperative che hanno come obiettivo l'inserimento al lavoro di persone svantaggiate, altrimenti escluse dal mondo del lavoro.
Il GasBO distribuisce prodotti confezionati e ha attive due modalità di reperimento dei prodotti freschi.I prodotti confezionati vengono distribuiti tramite un magazzino a Pieve di Cento presso la cooperativa sociale Citta' Verde, in via Mascarino 14\a, Pieve di Cento (Bo), tel 051 975450: il referente e' Giorgio Rosso (lacittaverde@tin.it )Per poter acquistare i prodotti del Gas e' necessario essere soci dell'associazione La Madia. L'associazione annuale (da settembre a agosto) costa 7 euro.I prodotti freschi (frutta e verdura) vengono reperiti: 1) tramite la cooperativa sociale Agriverde, via del Seminario 1, S.Lazzaro (Bo), tel 051-6251314; la referente e' Marinella (agriverdecoopsociale@iol.it) con consegna settimanale a domicilio. 2) tramite il gruppo di produttori associati "Vanga e Zappa" che settimanalmente consegna in un punto prestabilito della citta' cassette contenenti frutta e verdura biologica di stagione. La referente e' Elena della cooperativa Dulcamara (tel 051-796643; vangaezappa@gasbo.it ). Questa iniziativa è promossa insieme al gruppo di consumatori “Capra e Cavoli”(capraecavoli@gasbo.it ) |
Emanuela Giudice
giovedì 4 giugno 2009
L'Europa e il Giappone s'incontrano a Bologna
Un'iniziativa di scambio culturale tra Italia, Regno Unito e Giappone.
Sarà Bologna a ospitare dal 3 al 6 giugno il primo evento pilota di “Original Cultures”.
Evento che porta già nel nome buona parte dei suoi intenti: “Original” perché “non si tratta del solito Festival, ma di un contenitore di scambio”, come ha tenuto a precisare Christian Adamo, una delle menti dietro questo progetto insieme a Laurent Fintoni. “Cultures” perché fra il nostro continente e il “sol levante” non c'è ancora un dialogo assiduo e organizzato per ciò che riguarda l'arte contemporanea, se non per iniziativa dei singoli artisti che comunicano fra loro grazie al web. E proprio Fintoni viaggiando negli ultimi anni si è reso conto di quanto non siano ancora sfruttate tutte le potenzialità del web stesso per creare una fitta rete di collegamenti fra le esperienze culturali dei due continenti. E il progetto nasce dalla volontà di creare, facilitare e promuovere gli scambi culturali, attraverso nuovi modi di creare, concepire e vivere le arti performative contemporanee. Per dare il via a tutto ciò si realizza un evento pilota qui a Bologna.
Musica e visual art, sei artisti del campo musicale e delle arti visive, rappresentanti ciascuno un paese. Nomi del calibro di Dj Tayone, che vanta collaborazioni con Fabrizio Bosso, Neffa e Samuel dei Subsonica, e l'illustratore/artista Will Barras considerato fra i migliori visual artist a rappresentare il mondo dello Skate e dello Snowboarding.
Sei artisti che collaboreranno nel creare un lavoro unico che andrò in scena nello showcase finale del 6 giugno al Sì, e che sarà possibile incontrare durante workshop, seminari e all'incontro presso la libreria Modo Infoshop dal 3 al 5 giugno.
Elemento fondamentale del progetto è la documentazione integrale audio-video di tutto ciò che avverrà durante la “quattro giorni” e la sua messa a disposizione gratuita sul sito www.originalcultures.org.
Durante tutto il mese di Luglio, invece, presso il Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna, sarà allestita una mostra/installazione volta all'esposizione di tutta la produzione venuta fuori durante l'evento.
All'ombra delle due torri un'altra imperdibile occasione di oltrepassare i nostri confini culturali!
PROGRAMMA:
3-5 giugno workshop dalle 10:00 alle 20:00 presso Spazio Sì, Teatro San Leonardo (via S. Vitale 63/67)
4 giugno ore 18:00 seminario incontro con i musicisti presso Spazio Sì (via S. Vitale 67)
5 giugno ore 19:00 incontro presentazione presso libreria Modo Infoshop (via Mascarella 24/b)
6 giugno ore 18:00 – 22:00 aperitivo live con Ericailcane (IT), Dem (IT), Will Barras (UK) + dj set
ore 22:00 – 24:00 live showcase con Tayone (IT), 2Tall/Om Unit (UK). Tatsuki (JP) + Ericailcane, Dem, Will Barras, presso Spazio Sì (via S. Vitale 67). Ticket: 7€
more: www.originalcultures.org
Info: Lucia Fabrizio +39 3339702931, lucia@originalcultures.org
Info in inglese: Laurent Fintoni +44 (0)7910917861, laurent@originalcultures.org
Stefano Miniato
venerdì 29 maggio 2009
Grandi premières al MAMBO
"Due artisti per capire come e dove viviamo. In un epoca dominata dalla grande forza dell’immagine. Per analizzare i meccanismi dell’informazione e i suoi funzionamenti”. Così Gianfranco Maraniello introduce le prime mostre personali in Italia degli artisti Sarah Morris e Seth Price. Dal 26 maggio al 26 luglio al Mambo.
China 9, Liberty 37 è il titolo della mostra di Sarah Morris. Artista inglese, le cui opere appaiono come favi bidimensionali o un complesso intreccio di grate colorate, che richiamano la trama delle superfici delle metropoli e dei grattacieli. Diagrammi astratti che in realtà assurgono non solo a simboli di motivi architettonici, ma che sono soprattutto finestre verso la psicologia e la politica delle città. “In realtà le città e le architetture sono solo delle scuse”– dice la Morris - “Mi interessano le persone e i loro discorsi, utilizzati come portali per vivere l’esperienza di un luogo”. Dopo aver dedicato le ultime opere a Los Angeles, luogo deputato alla sua ricerca è la Cina. Attraverso due cicli di opere, Origami e Rings. Il primo utilizza come modelli geometrici i diagrammi orientali di piegatura della carta, che danno vita alle delicate sculture cartacee. Visti nella tradizione popolare come segni di transizione, così come Pechino è un incrocio, tra passato e futuro. Rings fa propri gli anelli delle olimpiadi, confondendoli con i diagrammi di Venn e con gli apparati stradali di Pechino. Assimilati dall’artista a labirintici sistemi che conducono alla distrazione e al disorientamento dei cittadini. Una sorta di traslazione ideale da pittura a video avviene con Beijing, in premiere assoluta per il Mambo, in cui punta l’occhio sulla Pechino delle Olimpiadi. Non più sfaccettate campiture di colore brillante, ma l’immagine in movimento con un approccio documentaristico. Un caleidoscopio di frammenti riflettenti in cui si condensano emblematici attimi di vita cittadina. Momenti privilegiati sono quelli in cui la città cerca di mostrare al mondo il suo lato migliore attraverso l’immagine e l’informazione. E sono proprio i meccanismi celati dietro questa intensa operazione di vestizione della città che stanno a cuore a Sarah Morris. Per evidenziare i sottocutanei sistemi di controllo politico e sociale. Infine un opera site-specific per il Mambo, un wall painting della serie Origami, dal forte impatto visivo.
Per tutta la manica lunga del Mambo il tempo scorre attraverso i Calendar Paintings di Seth Price. Calendari con immagini di artisti americani tra le due guerre e immagini di computer graphic. “Oggetti inutili”-sottolinea Price-“ma anche un modo per contrabbandare l’arte negli uffici”. Inoltre si riflette sul valore del numero, del tempo e della datazione nell’arte. “Le date sono qualcosa da cui l’opera non riesce a sfuggire. Per questo ne ho fatto oggetto di un’opera”-dice l’artista. Oggetti, pressati, confezionati, imballati all’interno di impacchettamenti di plastica formano il ciclo vacuum formed. Il video Redistribution non è semplicemente una spiegazione, una documentazione della ricerca artistica dello stesso Price, ma un saggio filmato, “somma e generatore delle opere”, secondo Maraniello. L’artista si fa ridistributore dell’informazione, mettendo al centro dell’opera il ruolo dell’artista, che si fa curatore. Un’opera in continua evoluzione, aggiornata per ogni nuova mostra. Insieme ad un video loop, utilizzato per sottofondi di computer, che si ripete in un infinito divenire, con effetti di psichedelici ondeggiamenti. Conclude l’esposizione una serie di Silhouettes, che incorniciando lo spazio in negativo, fanno intravedere azioni di vita quotidiana.
Per gli Art Victim è il saluto ufficiale del museo bolognese prima delle vacanze estive.
Leonardo Iuffrida
Fig. 1:
1964 [Rings]
2009
vernice lucida comune su tela
214 x 214 cm
Courtesy Jay Jopling/White Cube, Londra
Fig. 2:
still da
Beijing,
2008
film, 35 mm/magic pixel box
86 minuti
Courtesy dell'artista e Jay Jopling/White Cube, Londra
©Parallax
Fig. 3:
Redistribution
2007
Still da video high definition
Courtesy dell'artista
Fig. 4:
Untitled
2008
legno di noce inglese e plastica acrilica
lunedì 25 maggio 2009
BO_TO_GO incontra Flavio Favelli
Le sue sono autentiche operazioni di rivalutazione degli oggetti. Suppellettili e mobili più svariati provenienti dal passato, che attraverso interventi sottili, acquistano nuova dignità, a volte una diversa funzione, rinascendo a nuova vita. Ogni oggetto non viene trattato solamente come sintesi di forma e materia, ma come vero e proprio archivio di memoria e ricordi, medium di dinamica osmosi tra passato e presente. Affascinanti object trouvé a cui si aggiunge l’elaborazione manuale e artigianale. Pronti a raccogliere il passaggio di nuove vite e a significare nuovi spazi.
Per la premiazione, svoltasi il 25 Aprile, ha compiuto un’installazione nel chiostro di San Giovanni in Monte. Non ha pubblicato un saggio o un catalogo, come i suoi colleghi, ma ha creato una brochure con rielaborazioni degli sponsor dell’evento che dialogano con i loghi stessi. In questo caso una rielaborazione del logo e non dell’oggetto. Un opuscolo che diventa opera stessa. Bo_To_Go ha deciso di cogliere l’occasione per partire dal premio Marconi e porgli qualche perché…
- Dalle sue opere, si evince un forte legame con un tempo magico e perduto del suo vissuto. Me ne parli.
- Da bambino, ovviamente, ero convinto di vivere in un mondo tutto mio; era come essere dentro una scatola chiusa, ma trasparente solo per me. Allora si percepiscono certi rumori, una frase del nonno, un colore di una cravatta, i momenti tesi. Ci si difende, sembra tutto un film, una rappresentazione, si assiste con apparente tranquillità. Si crede di essere immuni. Ma anche la cosa più banale, poi, riemergerà con insistenza. Mi ricordo le scarpe che indossava mia madre quando, fuori dalla scuola, una sua conoscente disse: "Signora, hanno rapito Moro!" Già, quelle scarpe...
- Gli studi in Storia Orientale come hanno influito nel suo percorso artistico?
-Alla fine tutto influisce. Ho compreso che tutto ciò che avevo studiato non poteva rappresentare qualcosa di utile e di percorribile per il mio futuro. Non ricordo perchè il professore di persiano mi propose “Il messaggio di Kafka”, ma accettai subito: ero costretto a leggere testi che in qualche modo mi potevano aiutare.
Nell’ottobre 1992 il professore mi chiamò seccato dicendomi che da parecchi mesi, da quando avevamo scelto il titolo della tesi, non mi ero fatto più sentire. Avevo paura ad andare avanti.
...K. rimase a lungo sul ponte di legno che conduce dallo stradone al villaggio, a guardare il vuoto apparente.
La preoccupazione del professore per la mia scelta non semplice, il ricordo di un giovane ricercatore che la fece finita...., mi chiese se ero ebreo, ci mettemmo a parlare di mio padre.
...Donyà àn-qadr bonbast ham na-bude ast ...in fondo il mondo è un vicolo cieco. Spesso mi ritorna questa frase di Hedàyat, che mi accompagnò per tutto l’anno successivo; liberarsene non era facile.
La necessità di soffermarsi su ricordi, immagini, esperienze, comprendere e comprendersi, proprio come quando iniziai gli studi; allora la Mesopotamia e la Persia erano le architetture antiche, i pensieri religiosi, le torri del silenzio e poi i giardini, le moschee, i mille Islàm dalle mille sfaccettature; le mie immagini spesso si fondevano con queste.
- Le sue opere, essendo spesso utilizzabili e vivibili, interagiscono, dialogano con lo spettatore. Qual è il valore che dà a questo rapporto tra oggetto e spettatore?
- Direi apparentemente e potenzialmente. Non cerco il dialogo. Il rapporto è fra me e le mie immagini. Le opere-bar che ho fatto sono un'eccezione, lì il progetto si relaziona con l'uso.
- Qual è il legame tra la sua produzione artistica e l’originale operazione compiuta con il suo opuscolo, pubblicato in occasione del conferimento del premio Guglielmo Marconi?
- Nell'opuscolo c'era la pubblicità. Non volevo della pubblicità con le mie opere. Ho fatto una brochure di disegni sul tema della pubblicità e dei marchi.
- Tra i marchi presenti, anche alcuni non direttamente legati al mondo delle telecomunicazioni, quindi meno legati al concetto ispiratore del premio, e non inseriti tra gli sponsor. Come quello del Martini, della Lavazza e di una birra cinese. Perché questi intrusi?
- Alcuni marchi di aziende sono la storia della comunicazione e non solo del nostro paese e i marchi sono anche parte della nostra storia personale. Ho fatto un libretto dei marchi del premio e quelli miei preferiti.
- Qual è la tecnica utilizzata per queste opere?
- Matite colorate su carta.
- In generale, pensa che ci sia un legame tra il fenomeno del vintage e le sue operazioni artistiche?
- Il fenomeno del vintage riguarda qualità e valore, gli oggetti che uso hanno un valore personale, affettivo a volte morboso: il costume decide ciò che -del passato- è importante, nelle mie opere lo decido io.
- Si parla spesso di incontro ormai inscindibile tra linguaggio dell’arte e quello del design, tanto che, a tal riguardo, Germano Celant parla della formazione di un “nuovo statuto estetico”. Qual è la sua posizione in merito?
- Un oggetto di legno con 4 zampe è una sedia se la fa un designer, è una scultura se la fa un artista. Personalmente uso oggetti e materiali originali e spesso unici e non ho mai in mente una riproducibilità della mia opera e quindi sono molto lontano dal design. Ciò vale anche per alcuni progetti come i bar che ho fatto perchè sono anch'essi non riproducibili e non ho mai pensato ad una serialità industriale.
- Quali sono i suoi progetti futuri?
- Una grande (perchè uso i tre piani del museo) mostra al Museo Marino Marini di Firenze, il 16 giugno prossimo. Si chiama Abito vs Habitat perché il sole scotta anche con l’ozono, l’acqua è fredda anche se è pura e il vento, come si dice, fa diventare pazzi.
Leonardo Iuffrida
venerdì 22 maggio 2009
I concerti più cool del momento? I "secret concerts"!
I Parte con la recensione del Secret Concert dei Lombroso a Bologna
Tania non considera la sua iniziativa una “alternativa ai tradizionali concerti nei live club, quelli dove spesso la gente va perché c’è l’artista di cui ha sentito parlare ma del quale non ha mai ascoltato una canzone. Ai Secret Concerts vanno solo gli estimatori più attenti degli artisti che proponiamo. Gente che conosce bene l’artista, l’ha visto dal vivo più volte e prenotandosi si aspetta di assistere a un concerto diverso dal solito nel quale può ascoltarlo senza la barriera dell’amplificazione. Secret Concerts avvicina il fan all’artista, durante la serata si mangia e si beve assieme, non esistono barriere, niente palchi ne code all’entrata”.
Con queste allettanti premesse noi di “Bo_to_go” non potevamo mancare al concerto organizzato a Bologna con i "Lombroso" (con i bolognesi della “Daniele Faraotti Band” come gruppo spalla). Per partecipare è bastato mandare una mail indicando nome e numero di telefono, l'artista e la città fra quelli disponibili in “cartellone”, e solo il giorno prima del concerto ci è arrivato un sms con l'indicazione precisa della location, ricordandoci di portare un contributo eno-gastronomico più 10 euro per l'ingresso.
Ore 20.30 Magazzini Musicali nei pressi della Stazione Centrale. Non è un appartamento questa volta ma una sala prove, e forse questo non ha regalato quella calorosa atmosfera intima che può sprigionare una casa. L'impressione è quella di essere ad una di quelle feste fra amici con cui si fitta un locale. Sformati, torte salate e le tantissime bottiglie di vino contribuiscono a riscaldare l'ambiente. Con i sessanta e passa invitati si passa una buona ora e mezza di chiacchiere, compresi i componenti delle due band che girano indisturbati. Tempo di spazzolare quasi tutto dell'improvvisato buffet, ed i tre componenti della “Daniele Faraotti Band” imbracciano gli strumenti: energico e rodato indie-rock sincopato, trainato dalle notevoli doti chitarristiche del cantante che gioca molto con effetti e loop, e a chiuder gli occhi sembra quasi un quintetto. L'oretta buona della loro performance passa piacevolmente veloce.
Pausa sigaretta un po' per tutti, tempo di fare il sound check agli strumenti e tocca ai protagonisti della serata. I Lombroso sono un duo formato da Dario Ciffo (ex violinista degli Afterhours) alla voce e chitarra, e Agostino Nascimbeni alla batteria. Per l'occasione “Ago” lascia le bacchette e imbraccia la chitarra; la performance ne risente un po' nel ritmo ma ne guadagna in melodia. La presenza delle sole chitarre risalta la splendida voce di Ciffo, che passa in rassegna un po' tutti i pezzi del loro secondo album “Credi di conoscermi”, con diverse cover ed il loro fortunato single d'esordio “Insieme a te sto bene”. A parte qualche brusio di troppo fra il pubblico che i due sottolineano buttandola sullo scherzo però: lo show è piacevolissimo, la voce di Ciffo sorprende ad ogni acuto, e Ago è divertentissimo nella sua attitudine “cazzona” mentre suona (il tatuaggio della faccia di Elvis sul cuore dice tutto). L'ora e mezza d'esibizione scorre veloce, ed è solo con il bis che il duo concede la tanto richiesta “Il paradiso” (scritta da Battisti ma portata al successo dalla Pravo) nella loro versione, che mantiene tutta la sua energia originale ma cantata con ancora più grinta, è davvero contagiosa.
La serata, così, si chiude cantando tutti assieme il ritornello di “Insieme a te sto bene”. Ultimo sorso di vino, saluti e si torna fuori sotto la pioggia battente a prender l'autobus per tornare a casa, con la sensazione di aver assistito ad un concerto oltre che secret anche special!
Stefano Miniato
Info: gruppo facebook "Secret Concerts", oppure www.myspace.com/secretconcerts
Foto da http://www.rockit.it/dbimg/fotoutenti/16009.jpg, www.facebook.com: gruppo "Secret Concerts. La musica dove non te l'aspetti", e http://1.bp.blogspot.com/
giovedì 21 maggio 2009
Bambini e cavalli
Il 31 maggio il Centro Ippico La Ginestra a Sasso marconi, Bologna, apre i suoi box a tutti i bambini che vogliono passare un pomeriggio divertendosi in compagnia dei pony. Ad attenderli ci saranno Alì, Penny, Pollon, Pallina e Tonino. Alle 16:00 i soci, bambini e adulti, si cimenteranno in un carosello equestre con accompagnamento musicale; alle 17:00 verrà organizzata una invitante merenda in cui non potrà mancare tanta cioccolata per la felicità di tutti; infine, alle 18:00 avrà inizio la gimkana riservata ai più piccoli, in cui si sfideranno in esercizi di abilità mettendo alla prova ciò che hanno imparato durante le lezioni. Proprietaria e tecnico federale è Barbara Andreoli, la quale ha iniziato questa avventura animata da un’immensa passione per i cavalli ed è riuscita a creare un ambiente familiare e sereno, dove i bambini possono imparare a cavalcare e a socializzare fra di loro.
Ogni ultimo sabato di ogni mese, viene organizzato “cavalgiocando”, una intera giornata trascorsa a conoscere tutto ciò che può avvenire in una scuderia e che riguarda gli amici cavalli, dalla pulizia fino al raggiungimento dell’autonomia con il pony, imparando a lavarlo e a come mantenerlo in esercizio. Così lo sport diventa un’occasione per fare le cose insieme ed è un aiuto psicologico anche per i caratteri più timidi. Ultima novità è la predisposizione di un’area verde recintata destinata all’organizzazione di compleanni e feste, dove i bambini possono provare il “battesimo della sella”, cioè un giro sul pony nei dintorni della scuderia, ovviamente accompagnati.
La Ginestra è anche pensione per cavalli e gli adulti sono accolti con altrettanta attenzione. Infatti, oltre alle lezioni di equitazione riservate ai privati che possiedono un cavallo, si organizzano trekking e passeggiate. Dal mese di giugno, infatti, si apre la stagione estiva con svariati appuntamenti.
Emanuela Giudice
Per informazioni: 335-6652770 Barbara
Vivere il Medioevo
Dal 4 al 12 luglio 2009 si apre la XXX edizione delle feste medioevali di Brisighella. Un evento nato nel 1980 da un’idea di Andrea Vitali, studioso del Medioevo, musicologo e iconologo, e che ripercorre le vicende che avvenivano nelle strade dei pellegrini. Nel XIV secolo tappa importante nei viaggi spirituali dei pellegrini era la Via Romandiola, che essi attraversavano per raggiungere la Via Francigena, ad occidente, e la Via Romea, ad oriente, e che mettevano in collegamento le città europee di Santiago di Compostela, Canterbury e Roma.
Il percorso religioso dei pellegrini si affiancava a quello dei monaci, dei mercanti e dei cavalieri ed esso diventava anche occasione di crescita culturale e di scambio di esperienze. In una settimana si respirerà quell’antica atmosfera e si rivivrà lo spirito di un passato che ha condotto allo sviluppo dell’Europa contemporanea.
Per tutta la durata delle manifestazioni, si possono visitare mostre, assistere a interventi teatrali e concerti. Parte integrante sono i banchetti, allestiti nelle taverne e nelle vie, dove si possono gustare piatti d'epoca, meticolosamente ripresi da antichi trattati di cucina. In occasione della XXX edizione, durante la settimana, si potrà assistere ad approfondimenti culturali e storici, sfide e giochi di origine medioevale, concerti di musica sacra e un corteo rievocativo storico. Inoltre, a celebrare questo importante anniversario, il Comune di Brisighella, la provincia di Ravenna e la Regione Emilia-Romagna, offriranno numerosi appuntamenti e spettacoli di respiro Europeo.
Emanuela Giudice
Per Info:
BRISIGHELLA MEDIOEVALE srl
Viale De Gasperi, 10/C_ 48013 Brisighella (Ra)
segreteria delle Feste: tel. e fax 0546/81706www.festemedioevali.org
martedì 19 maggio 2009
Bologna: in arrivo l'Express Festival
Rassegna di concerti dedicati alla musica indipendente e alle avanguardie
Giovedì 28 maggio partirà il nuovo treno di concerti che terminerà il suo viaggio l'1 di giugno, e che avrà, come “vagoni”, band del calibro di Psychic Tv e Sun O))). L'Express Festival, dopo l'edizione sperimentale dell'ottobre 2007 e la “tre giorni” a febbraio di quest'anno, ha in cartellone ben sette giornate che in forma e contenuti riassumono l'ultimo anno e mezzo proposto dal Locomotiv Club che, assieme all'ARCI Bologna e Associazione Dopolavoro Ferroviario, ha organizzato l'evento.
Le location saranno due: oltre allo stesso Locomotiv l'adiacente Arena Puccini, sempre nel parco dell'Associazione D.L.F. Bologna, che ha gentilmente concesso il suggestivo cinema-teatro. Gesto volto anche a richiamare l'attenzione di cittadini e istituzioni sullo spazio da anni in attesa di riqualificazione, e per cui l'associazione si è vista raddoppiare l'affitto nell'ultimo anno da parte delle Ferrovie dello Stato.
Con la collaborazione di Strade Blu Festival l'evento sarà presentato alla città con due imperdibili concerti: il 20 maggio Lydia Lunch & Teenage Jesus and the Jerks, e il 21 con i Boss Hog di Jon Spencer.
Con il patrocinio e sostegno della Regione Emilia Romagna, Assessorato alla Cultura e Pari Opportunità della Provincia di Bologna e la collaborazione del Settore Cultura del Comune di Bologna, la città torna a farsi vetrina d'eccezione della musica internazionale.
20/05 Lydia Lunch with The Teenage Jesus & the Jerks
21/05 Boss Hog
28/05 Psychic Tv
29/05 God is an Astronaut
30/05 Matmos
31/05 Akron Family
Ingresso 12-18€, con tessera ARCI obbligatoria per i concerti al LocomotivClub.
Abbonamento concerti 28-30maggio (Arena Puccini) 40€.
Prevendite: Estragon Shop via Zamboni 53 e sul circuito Bookingshow.
Convenzione con Camping Città di Bologna 5 notti 40€, 4 notti 32€, 1 notte 10€ info@hotelcamping.com
Stefano Miniato
lunedì 18 maggio 2009
Astri nascenti del cinema cercasi
Bologna fa luce su nuovi talenti, pronti a salire alla ribalta. L’associazione di produzione cinematografica FREIM invita filmmakers e registi alla prima edizione della gara MOCKUMENTAMI. Competizione di mockumentari, genere ibrido caratterizzato da un linguaggio documentaristico con contenuti fittizi. Lo scopo è incoraggiare le potenzialità dei giovani creativi e aumentare il capitale sociale del Quartiere Saragozza, che dovrà essere scena e spazio dei cortometraggi. Zona di Bologna che si propone come punto di riferimento, spazio vivo e partecipato, pronto a farsi fulcro nodale di una piccola Hollywood. Fascia della città che va da via D’Azeglio fino a Casalecchio e comprende il suggestivo santuario di San Luca con i suoi famosi portici. Ai partecipanti verranno assegnati un genere e un elemento prescelti. L’opera dovrà essere compresa tra i 3 e i 7 minuti, da svolgere in un intervallo di tempo di 60 ore. Lo scocco del virtuale ciak, che darà avvio alla gara, sarà alle 11.00 del 3 giugno. La consegna del proprio lavoro dovrà avvenire entro le 23.oo del 5 giugno. Potrà essere utilizzato qualsiasi supporto, anche quelli meno convenzionali, tra cui il cellulare. La competizione avrà un unico vincitore che avrà la possibilità di ottenere attrezzature ed il sostegno di tecnici ed esperti per la realizzazione di un cortometraggio. Oltre ad un premio che verrà assegnato al miglior attore/attrice e il premio creatività. La commissione sarà composta da esperti del settore e docenti universitari del DAMS di Bologna, come il regista Francesco Merini e il prof. Gugliemo Pescatore. Su facebook verranno diffusi mockumentari che pubblicizzeranno l’evento. Le iscrizioni sono aperte.
Pronti a spingere REC?
Leonardo Iuffrida
giovedì 14 maggio 2009
Bartleby è tornato. Rotti i sigilli allo “spazio sociale” di via Capo di Lucca.
Ieri, mercoledì 13 Maggio, in tantissimi hanno sfilato per le vie del centro storico di Bologna, sostenendo la riapertura dello spazio occupato di via Capo di Lucca 30, cioè un edificio in disuso di proprietà dell’Alma Mater Studiorum. Evocato dalla folla, ha fatto la sua comparsa in terra emiliana il protagonista del famoso racconto di Herman Melville: Bartleby! Dietro a questo nome però, possiamo intravedere le stesse facce già conosciute durante il movimento studentesco sviluppatosi spontaneamente lo scorso novembre... loro sono l'Onda anomala.
Bartleby è una realtà vicina agli studenti dell'università di Bologna, è uno spazio libero, sociale, che l’Onda bolognese reclama da molto tempo.
Può certamente dirsi travagliata l’avventura che il gruppo ha intrapreso negli ultimi mesi: dopo lo sgombero del 17 Aprile, dopo l'occupazione del rettorato e del cortile di Palazzo d’Accursio del 6 aprile scorso, ieri Bartleby è finalmente tornato a casa. A rendere possibile la riappropriazione dello stabile, duemila persone presenti in piazza. Il corteo, partito alle 19 da piazza Verdi, ha percorso le centralissime via Rizzoli, viale Indipendenza e via Irnerio. La manifestazione si è conclusa verso le ore 21. All’interno dell’edificio di via Capo di Lucca si potevano notare numerosi richiami alla prossima tappa fissata nell'agenda dell'Onda: l'opposizione al G8 dell'università di Torino, che culminerà nel corteo nazionale del 19 maggio. Appese alle pareti, un centinaio di fotografie esposte a testimonianza dell’esperienza dell’Onda bolognese e di Bartleby. A completare il quadro qualche striscione e alcuni dj’s nel cortile che hanno assicurato una colonna sonora al consistente gruppo di persone presenti.
Gli organizzatori, ricordando l’insuccesso del dialogo intrapreso con la prorettrice Molinari e le 16 denunce mosse dalla Procura dopo la manifestazione del 6 Aprile 2009, si dicono coscienti del gesto intrapreso. Alcuni dichiarano: "(...) è necessario uno spazio permanente dal quale possa nascere un confronto culturale, uno spazio di dibattito politico, di libera espressione, di autoformazione, di autoriforma universitaria e produzione di saperi in tempo di crisi."
«Bartleby è l' icona del contrario. In un' epoca in cui ormai anche i funerali sono spettacoli e si applaude freneticamente, Bartleby è l' antipresenzialista per eccellenza, lontano dagli standard dell' apparire e dell' esserci» ( Bartleby the Scrivener, di Herman Melville )
Anita =)
mercoledì 13 maggio 2009
Scene queen: regine di controsensi taglia xs
Sempre più spesso frequentando concerti della scena hardcore o metal, mi imbatto in ragazzine appariscenti che frequentano questi luoghi solo per socializzare .
Hanno capelli colorati, spesso con l’aggiunta di extensions, portano lenti colorate e trucco pesante, adorano Hello Kitty e ne portano al collo almeno un ciondolo.
Attenzione a non confonderle con delle emo (dalle quali si distaccano per la filosofia di vita). Sono delle “scene queen” ovvero regine della scena, poiché attirare l’attenzione altrui e diventare popolari è per loro un vero stile di vita. Basta fare un giro sui social network più famosi (come MySpace o ancor più Netlog) per rendersi conto della portata di questo fenomeno. Hanno nomi d’arte e nickname che farebbero rabbrividire chiunque, tra i più gettonati: cannibal, bitch, suicide, toxic…Le regine più famose sul web sono: Kiki Kannibal, Zui Suicide, Audrey Kitching e Princy Lust. Inoltre esiste un sito in cui inserire il proprio vero nome e ricevere consigli su possibili Scene Names…(se interessati ecco qui).
Si atteggiano da lolite mettendo foto sul web che le ritraggono in pose sensuali, ma hanno ancora corpi acerbi da bambine; hanno piercing, dilatatori e trucco pesante ma non possono fare a meno di pupazzetti (la già citata Hello Kitty è super gettonata), muffin, fiocchetti, coroncine e chi più ne ha più ne metta… infine vanno a tutti i concerti possibili, ma poi stanno in gruppetto a chiacchierare o in bagno a rifarsi il trucco e pettinarsi..
Un mix di aggressività e ingenuità, che basandosi principalmente su un’immagine di sé stessi puramente artefatta e costruita, non può che nuocere ai rapporti genuini e di sicuro sta danneggiando la situazione (già critica) della scena musicale “alternativa” italiana.
martedì 12 maggio 2009
DARIA BIGNARDI @ CASSERO
A chi la interroga sul perché dei soliti cliché e stereotipi relativi a questa realtà, vista troppo spesso come “baraccona”, risponde ricordando che la superficialità con cui oggi giorno viene trattato ogni argomento, di qualsiasi genere esso sia, porta anche alla triste diffusione di questi pregiudizi. E quando le viene chiesto che cosa voglia dire essere un giornalista, risponde efficacemente che "è uno che verifica tutto". Disciplina, fatica e approfondimento sono alla base di questo lavoro per Daria Bignardi. Bo_To_Go prende nota. Ma lei gira al pubblico del Cassero una domanda, che rimane irrisolta: perché viene riconosciuta come un’icona gay?
Leonardo Iuffrida
venerdì 8 maggio 2009
Riflessioni fotografiche da un'isola
Ancora libera dal turismo di massa e immersa nella macchia mediterranea, Sestrunji ha ospitato, e ospiterà numerosi amanti della fotografia "vecchio stile", che si sono avvicinati alla magia della camera oscura con l'aiuto di Robert Marnika.
Fotografo freelance bolognese ma di origine croate, che si è formato come fotografo e come uomo durante la guerra in Croazia del 1991. Al momento è molto attivo, infatti i suoi lavori sono visibili in ben tre mostre: a Bologna dal 18 maggio presso "Sala Celeste" in via Castiglione 41 "Visite"; dal 28 maggio "Frammenti di un ricodo" presso la Sala Museale del Baraccano” in via Santo Stefano 118 e infine a Reggio Emilia all'interno del Festival della Fotografia Europea la mostra "Rinascite", visibile fino al 6 giugno.
Ogni anno Robert mette a disposizione la sua esperienza come fotografo a chiunque (principianti e non) voglia intraprendere questo workshop, unendo l'insegnamenti di un corso al piacere del mare.
La mostra raccoglie le molteplici riflessioni e le personali visioni, nate dal magico incontro tra l'isola e le singole personalità degli allievi, durante il workshop svoltosi l'estate dello scorso anno.
Sabato 9 Maggio alle ore 19.00, presso "EQUINOZIO" a Bologna, Via Collegio di Spagna 5.
La mostra sarà visibile fino al 20 Giugno dal lunedi al venerdi 8.00 - 20.00
Info: http://www.equinoziobologna.it/joomla/
http://www.robertmarnika.com
Serena Morandi
giovedì 7 maggio 2009
Obiettivo e corpo macchina per raccontare l'università
Mercoledì 6 Maggio è stata inaugurata, al terzo piano della Sala Borsa, la mostra del concorso fotografico dell’Alma Mater “SENZA POSA”, con relativa premiazione dei primi scatti classificati.
L’iniziativa aveva come life motive il riprodurre scene di vita universitarie di ogni giorno, mettendo in risalto l’enorme patrimonio strutturale dell’ateneo. Aperto a qualunque studente intendesse parteciparvi, il concorso ha prodotto più di mille foto e banner, i quali saranno utilizzati dal personale per arricchire gli strumenti comunicativi dell’unibo.
Ad aprire la cerimonia è stato il professore della cattedra di storia della fotografia Claudio Marra, il quale ha ribadito l’importanza di questa forma d’arte all’interno della vita quotidiana e di come questo percorso, arrivato alla terza edizione, abbia riscosso inaspettati successi e adesioni.
I primi classificati, in ordine: per le foto Dario D’Orazio, Alessia Orlando, Massimo Cavallari e per i banner Fabio Gianvito, sono stati premiati con i-pod e telefonini forniti dagli sponsor Apple e Vodafone e con l’onore di vedere i loro lavori esposti per un mese nella prestigiosa biblioteca bolognese.
Jacopo Gardenghi